In questa giornata di Festa internazionale della Donna, racconto una storia che risale a qualche mese fa. Federica è la classica donna che definiremmo «in carriera»: colta, intelligente, con un grande spirito di osservazione. Laureata con il massimo dei voti, ha raggiunto il suo grande sogno: non ha ancora raggiunto i 30 anni che da qualche mese è stata promossa nel suo lavoro. È top manager per la sua azienda, coordina tantissime altre persone, gira spesso il mondo.
Arriva però da me in studio per un «problema debilitante» come lo definisce lei. L’affanno.
Nel senso che quando si ritrova a dover parlare in pubblico davanti a tante persone o alla sua squadra con non più di otto persone, Federica non riesce a gestire il respiro. Il risultato è che è faticoso a suo dire ascoltarla. «È come se entrassi in apnea e mi dimenticassi di respirare mentre parlo. Praticamente arrivo a fine frase che non ho più fiato», spiega. Diverse volte ha avuto forti giramenti di testa. Lei stessa si è spiegata che si trattava di iperventilazione – quando produciamo eccessivi atti respiratori in una situazione di riposo del corpo -. Il problema è che non capisce perché. Mi racconta anche che non fuma, non beve caffè e di rado beve alcolici. Non ci sono quindi interferenze esterne che alterano la sua presenza. In più è un problema che risale da poco più di due mesi.
Appena inizio il trattamento avverto una tensione muscolare all’altezza del diaframma, che si ripercuote sul resto del corpo. Per raccontare la sensazione, è come se tutta l’aria fosse bloccata in una gabbia. Continuo quindi la prima e la seconda seduta soffermandomi su questa zona: aiuto il respiro a trovare la giusta strada. Le motivazioni le elenca la stessa Federica: «L’ansia di riuscire, lo stress del carico di lavoro e il voler riuscire a farcela a tutti i costi. Anzi a dimostrare di farcela, perché per gli uomini è più facile».
Il respiro di Federica intanto ha ritrovato intanto il suo normale cammino. Ci vedremo ancora qualche volta nel corso dell’anno per delle sedute di mantenimento. E quando parla Federica va come un treno.
Ma non è magia. È osteopatia.