Immaginate di sentire un fischio continuo da un orecchio quando in realtà gli altri non sentono nulla. Si chiama acufene o tinnito, e vengono anche chiamati rumori fantasma. Ci sono a volte in forma più alta, a volte più bassa, a volte sono solo un sibilo e non vengono sentiti da altri se non da chi ne soffre.
Questa storia arriva da una città un po’ più lontana dal mio studio: Stefania ha 52 anni e arriva lo scorso novembre da me alquanto demoralizzata: ha vissuto un lutto pochi mesi prima, si è separata dal marito, è alle prese con un adolescente arrabbiato. E in questo periodo di forte stress ha fatto la sua comparsa anche il fastidioso ronzio all’orecchio destro.
Stefania per prima cosa si è recata dal suo medico di base, che dopo però una visita di accertamento ha convinto la donna a sminuire il problema. “E’ un fatto psicosomatico dovuto a tutto quello che le è successo, passerà”, mi riporta testualmente Stefania. Ma l’acufene nel frattempo non ha accennato a diminuire, con il risultato che spesso amici e parenti le chiedono di abbassare la voce quando parla “perché urla”.
È con questa storia che Stefania si è presentata da me in studio.
Gli acufeni non hanno quasi mai uno stesso motivo di causa. Nel caso di Stefania possono essere associati a malocclusioni dentali, bruxismo e stress che vanno a iperstimolare e contrarre eccessivamente i muscoli facciali anche di notte. Il nostro corpo è una macchina meravigliosa e allo stesso tempo terribile: non smette mai di funzionare, stress nervoso compreso.
Dopo due sedute il ronzio di Stefania si è abbassato del tutto. Devo confessare che il suo è uno dei casi che mi porto ancora nel cuore, perché una donna che affronta tanti pesi che arrivano dalla vita, per giunta da sola, è in generale da ammirare. Aver contribuito in qualche modo a togliere un peso con una soluzione piacevole, indolore e veloce è un bellissimo regalo. E’ stata lei a invitarmi a raccontare la sua storia: l’invito che vorrebbe far arrivare è di non arrendersi mai, anche quando tutto sembra così insormontabile.
Con Stefania adesso ci vediamo solamente quando lei ne sente il bisogno. Non ha più sintomi. L’osteopatia biodinamica ad ogni seduta mi permette di lavorare sull’interezza della persona e sulla sua salute generale, per questo lei, come tanti altri, preferisce continuare a fare sedute di mantenimento, per evitare che la sua sintomatologia si ripresenti.
La notte di Capodanno mi ha mandato un bellissimo messaggio di auguri, dicendomi che era pronta fisicamente e mentalmente a iniziare il nuovo anno.
Ma non è magia. È osteopatia.