Febbraio, mese dell’amore e degli innamorati.
Ne approfitto allora per parlare di un tema particolarmente difficile da affrontare, un po’ per timori personali un po’ per un atteggiamento sociale ancora arcaico che tende a far vergognare la donna dei propri problemi: i disturbi del pavimento pelvico.
Si stima che solo in Italia siano oltre 4 milioni le donne che soffrono di disturbi e patologie collegato al pavimento pelvico (fonte: Humanitas Medical Care). Vale a dire difficoltà che riguardano più distretti corporei come vescica, utero, ano e retto. Quindi incontizenza urinaria, incontinenza fecale, infiammazione degli organi pelvici, dolore pelvico cronico, disfunzioni sessuali, ritenzione urinaria, stipsi.
Come dicevo, le statistiche riportano che nella maggior parte dei casi le donne per pudore o scarsa consapevolezza del proprio corpo tende a convivere con il proprio dolore o il proprio disagio. In studio succede non raramente di donne che pensano sia normale convivere con una sensazione di dolore o fastidio durante l’atto sessuale, o durante la vita quotidiana. Spesso si lasciano le cose così come stanno anche perché non si sa da quale parte partire: a chi rivolgersi?
Per superare i problemi del pavimento pelvico, la prima cosa che succede in studio è un’anamnesi della paziente: non c’è un motivo unico per cui si inizia a stare male. Può succedere durante la gravidanza, con l’arrivo della menopausa, dopo il parto. O ancora: l’età, la propria conformazione anatomica. Non ultima, l’attività fisica che viene svolta o eventuali alterazioni muscolo-scheletriche a seguito di traumi, aumento o perdita di peso.
L’osteopata interviene sull’organismo nel suo complesso, e quindi a tutte le strutture collegate al pavimento pelvico: l’osso sacro, il bacino, il coccige, il diaframma pelvico, e le aree viscerali. Poi intervenendo sull’organismo in tutto il suo insieme. L’obiettivo è come sempre un riequilibrio corretto di tutte le funzioni: in osteopatia non esistono singole parti del corpo da “dover trattare”, ma un sistema che lavora insieme.
In genere raggiungendo un benessere già dopo un ciclo di sedute, dipende ovviamente dai casi. Prossimamente parleremo anche dei disturbi per l’uomo, e di come l’osteopatia può portare benessere.
Ma come dico sempre:
non è magia. È osteopatia.