Aria di primavera alle porte, il momento giusto per conoscere l’osteopatia. Soprattutto dopo un periodo invernale durante il quale abbiamo magari ridotto i nostri movimenti o le uscite all’aperto, non è un anomalia sentire dolori muscolari, rigidità e tensioni articolari. O ancora, problemi respiratori collegati al risveglio della natura.
Gli animali, le piante e i fiori lo ricordano a noi umani sempre di corsa: la primavera è un risveglio, soprattutto per il nostro organismo. Non a caso avvertiamo il cambio di stagione con carenza di forze, energie. Ma anche insonnia, sbalzi d’umore, si diventa più inclini alla depressione. Il clima variabile di questo periodo manda spesso in tilt il nostro corpo. Le unghie si spezzano più facilmente, per non parlare della caduta dei capelli. Si produce meno melatonina, mentre sale il livello dei neurotrasmettitori che attivano il metabolismo: serotonina e dopamina.
Non a caso scommetto che in questi giorni ti senti stanco, spesso irritabile. È il “mal di primavera”. Diamo la colpa al cambio di stagione, al freddo, alla natura. Ma come riporta l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi (ENPAP) è una vera e propria sindrome che colpisce due milioni di italiani, in particolare di genere femminile.
Di fronte a questo disorientamento fisico c’è una soluzione: l’osteopatia. L’incontro con l’osteopata permette una nuova consapevolezza del proprio corpo, un riequilibrio del proprio corpo nel suo insieme – viscere comprese -, alleggerendo quella sensazione di rigidità che la stagione fredda solitamente comporta.
Partiamo da questa premessa. L’osteopatia è una disciplina sanitaria che punta al benessere del corpo in tutto il suo insieme. L’osteopata non massaggia e neppure “fa scricchiolare le ossa”: lavora sull’equilibrio di tutto il corpo. Tratta in maniera attenta e scrupolosa diversi disturbi muscoloscheletrici o di problemi di salute.
L’approccio è quello non di considerarsi solo sui sintomi di fronte all’insorgere di un problema, ma di vedere il corpo umano come una unica unità funzionale. Se si soffre di cervicale non si può escludere da un percorso di osteopatia anche il resto del corpo: anche i piedi, o lo stomaco risentono infatti del malfunzionamento all’altezza del collo. I benefici sono immediati.
Ma come dico sempre non è magia. È Osteopatia.