Francesca è una ragazza che fa nuoto a livello agonistico. Ha 16 anni e arriva da me in studio accompagnata dalla mamma. La ragazza mi racconta spaventata che non ha ancora mai avuto il menarca, l’arrivo del primo ciclo mestruale. A volte può succedere: lo sport praticato a questi livelli talvolta può agire da freno ormonale per via di un forte squilibrio nel rilascio di endorfine.
Ma è arrivata in studio soprattutto con un forte dolore al ginocchio. È già stata in cura da due fisioterapisti. Entrambi hanno basato i loro interventi su tecniche di rinforzo muscolare, senza tuttavia ottenere nessun beneficio. Francesca di fatto convive da oltre sei mesi con un forte dolore quasi costante al ginocchio che però passa con l’attività motoria.
La visito. La prima cosa che faccio in questi casi in studio è una visita posturale. Già dalla prima osservazione noto la posizione della ragazza: chiedo alla madre se a Francesca sia mai stata diagnosticata una scoliosi. No. Mai neppure sospettata neppure fino ad allora, e dire che insieme ai percorsi con i fisioterapisti ci sono state le visite medico sportive. Procedo quindi con un test di Adams per la scoliosi che mi riporta una presenza di 12 gradi di difetto. Noto anche uno scompenso di bacino: un’anca sinistra bloccata che induce a un alterato sviluppo della catena cinetico dell’arto inferiore, con una conseguente rigidità muscolare. Da qui il dolore alle ginocchia.
I miei trattamenti quindi mirano a riequilibrare questa scoliosi e insieme questa posizione di anca sbagliata. Già dopo pochissime sedute Francesca arriva a un grado di scoliosi di 7 gradi. Continuiamo con le nostre sedute: prima cadenzate una volta la settimana, poi ogni 15 giorni.
Oggi Francesca ha una scoliosi di 5 gradi, la tratto una volta ogni due mesi e sta bene. Non ha più dolori. Continuiamo con incontri di mantenimento utili soprattutto a correggere una postura che – soprattutto quando si pratica uno sport a livello agonistico – si tende ad alterare.
Ah. In tutto questo, dopo tre mesi dal primo trattamento Francesca “si è sentita come tutte le altre” per raccontarlo con le sue parole. Ha infatti avuto il suo primo ciclo, come se insieme alla tensione muscolare si fosse liberata anche da un punto di vista ormonale.
Ma come dico sempre non è magia. È osteopatia.